UNI EN ISO 9001:2015
E così la ISO 9001:2015 è arrivata.

Che sia stata riscritta da capo e non sia una semplice revisione è chiaro ad una prima occhiata, come è evidente che l’impostazione della nuova ISO 9001 è molto orientata alla gestione pragmatica, de-formalizzata, lean, agile, strutturata dal buonsenso prima di (non invece che!) essere guidata dalle regole.

Come società di consulenza questo ci ha sicuramente gratificato e agevolato (senza falsa modestia posso dire che stiamo seguendo questa strada almeno da 15 anni) ma ci ha anche posto nuove sfide.

Tra le varie sfide, qui voglio soffermarmi su due in particolare: l’analisi del contesto e la mappatura dei rischi come precondizioni per poter costruire un sistema di gestione che affronti davvero i nodi cruciali di un’azienda senza riempire di carte e monitoraggi processi che non ne hanno bisogno perché non sono nodali nell’affrontare i rischi e le opportunità che il contesto aziendale (interno ed esterno) pone.

Pur essendo già nel DNA dei nostri sistemi qualità, questi nuovi elementi introdotti dalla nuova norma ci stimolano a una più profonda riflessione su di essi e ci obbligano ad una più puntuale documentazione dell’analisi.

Da queste considerazioni è nata l’idea di uno strumento software che guidi, agevoli e diriga la definizione di questo importante punto di partenza del vostro SGQ. Ci saranno altri post per raccontare la metodologia scelta e gli output del software, in questo mi vorrei soffermare sugli obiettivi che ci siamo posti nel pensare questo strumento.

  1. Guidare con una lista mirata la analisi del contesto per permettere di raccogliere in modo coerente e completo i dati, svincolandosi dal focus mentale che ognuno, per forza, si porta dietro e gli può far rischiare di soprassedere su alcuni aspetti
  2. Avere una “mappatura delle aree di rischio” che possa far emergere in modo agevole dove stanno i punti nodali senza costringere le aziende ad una vera e propria risk analysis, attività complessa e onerosa (in termini di professionalità esterne e di tempo interno) che non ha ragione di esistere in tutte le aziende (la ISO 9001 lo dice chiaramente!)
  3. Rendere questa mappatura facile e veloce (ragionevolmente facile e veloce: nessuno si può sostituire a voi nel comprendere e descrivere la vostra azienda!) con dei forti automatismi che analizzino il contesto immesso per proporre dei profili di rischio
  4. Garantire l’analisi che per forza sarà soggettiva, visto che sarà eseguita da un soggetto, ma può essere frutto di una «soggettività guidata» se compiuta attraverso un metodo rigoroso e chiaro
  5. Garantire la documentazione dell’analisi, sia perché questo ne aumenta il valore e il significato sia perché l’ispettore dell’ente di certificazione avrà bisogno di vederne traccia scritta
  6. Agevolare il confronto interno all’azienda su questi temi attraverso dei report chiari, leggibili e sintetici; infatti siamo convinti che il sistema gestione qualità debba, per poter essere parte viva del tessuto aziendale, prevedere un rapporto diretto e stretto tra il responsabile qualità e la direzione, e pensiamo che questa nuova norma contenga strumenti che aumenteranno sempre più questa virtuosa tendenza

Se ti interessa tenerti aggiornato e avere la possibilità di essere tra i primi a usare lo strumento, vai alla pagina dedicata.